Ultimamente si parla sempre più spesso del concetto di scontrino elettronico, eppure ancora oggi non sono affatto molte le persone a sapere di cosa si tratta. In effetti quello relativo allo scontrino elettronico è un obbligo scattato solo nel mese di gennaio del 2020, prevedendo comunque un periodo di circa 6 mesi senza alcuna sanzione per coloro che non si sono preparati all’arrivo di questa novità sul mercato. Le uniche attività non obbligate all’emanazione degli scontrini fiscali sono quelle non tenute nemmeno a certificare i corrispettivi. A tutto questo si aggiunge anche una lotteria degli scontrini. Comunque sia, di base lo scontrino elettronico è semplicemente destinato a sostituire quello di carta. Quest’ultimo sparirà completamente e verrà sostituito da una più facile trasmissione elettronica dei dati fiscali legati ai corrispettivi giornalieri. Tale scontrino elettronico includerà comunque tutti i dati delle operazioni, come il costo, la data, i beni o i servizi venduti; varierà semplicemente la modalità di emissione.
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Scontrino elettronico: come funziona?
Per emettere lo scontrino elettronico bisogna dotarsi di appositi registratori di cassa telematici utili sia per registrare che per inviare tutti i dati conosciuti dei vari scontrini elettronici all’Agenzia delle Entrate. Affinché questo adeguamento avvenga e sia svolto proprio da tutte le attività, lo Stato Italiano ha anche previsto un bonus del 50% in qualità di credito d’imposta relativo all’acquisto di un registratore telematico utile proprio per adeguarsi alle nuove regole relativo allo scontrino elettronico. In alternativa, si può usufruire di tale bonus anche per eseguire l’adattamento di un registratore telematico già precedentemente installato. In ogni caso, bisogna anche sapere che tale bonus ha anche dei massimi pari a 250 euro per l’acquisto di un registratore telematico o di 50 euro per il suo adeguamento. Questo solo e unicamente per tutti i pagamenti eseguiti in modalità tracciabile. In ogni caso, questo bonus è valido unicamente per le spese eseguite nell’arco degli anni 2019 e 2020. Si può usufruirne per mezzo del modello F24, già a partire dalla prima liquidazione periodica dell’imposta IVA a sua volta successiva al mese in cui è stato registrato lo scontrino relativo all’acquisto oppure all’adattamento di un registratore fiscale. Come specifica anche l’Agenzia delle Entrante, tale credito va indicato nella Dichiarazione dei Redditi dell’anno in cui venne sostenuta la spesa e anche negli anni successivi, finché non se ne concluderà l’utilizzo.
Blocco delle sanzioni per mancata comunicazione: fino a quando durerà?
Il Blocco delle Sanzioni è una misura prevista dallo stesso Decreto Crescita che a sua volta prevede anche l’adeguamento allo scontrino elettronico. Tale blocco sarà valido fino a 6 mesi a partire dal primo gennaio del 2020 e quindi l’ultimo giorno in cui sarà attivo il blocco delle sanzioni è il 30 giugno del 2020. Una volta superata questa data e salvo delle eventuali e improbabili proroghe, tutti coloro che non si adegueranno al nuovo sistema relativo al funzionamento degli scontrini elettronici potranno essere soggetti a sanzioni di vario genere. Ovviamente è possibile comunque che per vari motivi si decida di posticipare questa data, ma attualmente, a causa anche delle varie discussioni avute in merito, sembra improbabile. D’altro canto, la presenza del blocco delle sanzioni per coloro che non inviano le comunicazioni all’Agenzia delle Entrante non significa che questi potranno smettere di farlo completamente. Tutti, difatti, sono tenuti ad adeguarsi ai nuovi obblighi il prima possibile e i 6 mesi di tempo sono dati agli interessati solo per avere del tempo extra utile per acquistare oppure adattare i propri registratori fiscali. Farlo è facilissimo, considerando che già oggi esistono numerose attività che se ne occupano.
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Lotteria degli scontrini: cos’è e proroga
La lotteria degli scontrini è prevista nel testo relativo alla Legge di Bilancio targata 2017 e contiene la previsione relativa a una lotteria nazionale finalizzata all’acquisto di beni oppure di servizi eseguiti da dei consumatori privati maggiorenni che risiedono all’interno del territorio dello Stato Italiano. La lotteria nazionale degli scontrini prevede anche che vengano estratti a sorte dei premi esentasse. I premi previsti da questa lotteria sono pensati non solo per i clienti, ma anche per gli esercenti. Ciononostante, ancor oggi le modalità di attuazione della lotteria sono per lo più ignote. Una delle cose certe è che la lotteria non sarà applicata unicamente agli scontrini, ma anche, per esempio a tutte le operazioni registrate e trasmesse per mezzo di un Registratore telematico. Di base il funzionamento della lotteria è abbastanza semplice: ogni 10 centesimi di spesa effettuata grazie ai registratori telematici varranno all’incirca un biglietto virtuale. Tali biglietti raddoppieranno per tutti gli acquisti eseguiti con il POS o con la carta di credito. Il cliente deve comunque richiedere di partecipare alla lotteria al commerciante, ma prima deve scaricare dall’omonimo portale il proprio codice lotteria che quindi dovrà fornire al negoziante (sono escluse le farmacie e i medici almeno fino al 30 giugno del 2020). Il progetto, inoltre, prevede l’organizzazione di almeno 3 premi settimanali da 50 mila, 20 mila e mille euro. Una volta all’anno, invece, sarà indetta anche l’estrazione di un premio pari addirittura a 1 milione di euro. Tale lotteria servirà in quanto un valido strumento nella lotta all’evasione fiscale: si tratta di un incentivo affinché il cliente richieda il suo scontrino. Inoltre è anche un maggiore incentivo all’uso del pos. A differenza del periodo di blocco delle sanzioni, la lotteria è stata prorogata fino a luglio del 2020.
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Scontrino elettronico: specifiche per alcune categorie di lavoratori
Spesso ed erroneamente si crede che l’obbligo dello scontrino elettronico interessi unicamente dei grandi negozi. In realtà, però, è rivolto a tutte le attività commerciali. Per esempio, gli artigiani, i liberi professionisti e in genere le piccole imprese potranno comunicare online tutti i propri totali giornalieri evitando comunque di acquistare un registratore di cassa con tanto d’invio telematico dei corrispettivi. Questo, senz’altro, aiuta a ridurre ulteriormente tutti i problemi collegati all’evasione fiscale delle suddette categorie. D’altro canto, aiuta queste comunque a partecipare alle varie operazioni. L’invio telematico dei corrispettivi dovrà comunque avvenire con un registratore telematico e la comunicazione avverrà su base giornaliera comunicando unicamente il totale dei corrispettivi. Si tratta di un grande passo in avanti rispetto a ciò che avveniva con gli scontrini cartacei.
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Scontrino elettronico: cosa cambia per i commercianti e per i clienti?
Dunque, se da un lato i commercianti non dovranno più fare alcun scontrino cartaceo da fornire ai clienti, questi, dal canto loro, non dovranno più ricevere gli scontrini, ma solo dei documenti fiscali che a loro volta non sono validi per fini fiscali. Il cliente potrà ricevere questo documento via e-mail oppure in formato cartaceo. Tale documento potrà anche essere usato per tutto ciò che riguarda i resi oppure le garanzie. Per giunta, il cliente non potrà mai venire sanzionato all’uscita del negozio per via dell’assenza dello scontrino, ma la Guardia di Finanza potrà comunque richiedergli le informazioni relative alla spesa al fine di controllo a carico del negoziante. Questo è utile in quei casi quando, per esempio, c’è il bisogno di verificare effettivamente che il negoziante abbia immesso la giusta cifra nel suo registratore telematico. A tutto questo si aggiunge anche un’altra particolarità dello scontrino fiscale che vale la pena di considerare. Con l’avvento dello scontrino elettronico i vari controlli saranno eseguiti non solo in modo sistematico, ma anche globale. Gli enti di controllo eseguiranno il tracciamento telematico che permetterà di svolgere i controlli in una maniera più precisa.
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