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ecommerce: non si può più vivere di solo SEO

Negli ultimi anni sono molti gli esercenti di commercio elettronico che si sono scontrati con una dura realtà, soprattutto l’anno scorso nel 2019 la sola ottimizzazione SEO non è più sufficiente, nemmeno per gli ecommerce presenti sul mercato da molto tempo, non è solo questione di maggiore concorrenza rispetto al passato, ma di un cambiamento radicale da parte dei potenziali clienti.

Premesso che oggi un’attività di commercio elettronico non può più essere improvvisata e che l’investimento necessario è analogo a un vero e proprio negozio fisico, negli ultimi anni si è assistito a un radicale cambiamento, ovvero chi si affidava alla sola ottimizzazione SEO, parliamo di ecommerce che iniziarono l’attività quando ancora nessuno credeva nella vendita online, negli ultimi anni ha sofferto una contrazione delle vendite. Il cambiamento è iniziato già 10 anni fa, ma si è intensificato solo negli ultimi anni.

Se da una parte le piattaforme social quali Facebook e Instagram hanno aperto nuove opportunità per promuovere la propria attività online, negli ultimi anni il vero cambiamento che si è assistito è nel modo in cui i potenziali clienti navigano in rete.

La maggioranza degli internauti naviga in mobile, e questo ha un peso sul SEO

I dispositivi mobili hanno superato le visite da desktop (i tradizionali computer), il sorpasso è avvenuto nel 2017, molto prima che Google introducesse “Mobile first index” a partire da luglio 2019. Non sto parlando di una penalizzazione nell’indicizzazione, ma di un problema che non è tecnico, possiamo infatti tranquillamente rendere i nostri ecommerce in PrestaShop adatti e perfetti alla navigazione mobile, anzi siamo obbligati a farlo, ma questo cambiamento da parte degli utenti del web, ha un grande impatto sul rendimento delle campagne basate sul traffico organico, ovvero su tutte quelle attività connesse all’ottimizzazione SEO del nostro ecommerce in PrestaShop o altro CMS che sia.

C’è di più, 9,3 milioni di Italiani a Marzo del 2017 (fonte comScore) navigano solo da mobile, parliamo del 25% dei 37,3 milioni di italiani che hanno accesso alla rete.

Come può la navigazione in mobile influire sulla resa delle campagne SEO?

È molto semplice, per capirlo basta effettuare delle ricerche con il nostro smartphone, non si tratta di perdere delle posizioni nella SERP di Google, la parola chiave su cui abbiamo investito nella campagna di ottimizzazione SEO può apparire pure in prima posizione, ma la stessa sarà nascosta su Mobile da tutti gli annunci a pagamento, l’intera schermata sarà occupata da uno o più annunci Google Ads. Nelle ricerche da PC, gli annunci sponsorizzati si trovano principalmente sulla destra del risultato di ricerca e non nascondono i risultati di ricerca organica (non a pagamento) che risultano visibili nella schermata senza necessità di scorrere la pagina. Anche se va segnalato che in alcune ricerche Google tende a spostare i risultati non a pagamento, in posizione non visibile anche da PC, posizionando prima non solo gli annunci Ads, ma anche le immagini relative alla ricerca e i video. Siamo al limite dell’abuso di posizione dominante, forse prima o poi pure l’unione europea se ne accorgerà.

Su mobile l’intera schermata è occupata dagli annunci sponsorizzati e per trovare i risultati non a pagamento si deve scorrere e parecchio.

L’ottimizzazione SEO rimane una strategia importante per delle buone campagne di Web Marketing, ma non è più possibile affidarsi al solo SEO, soprattutto laddove vi è molta concorrenza, dove appunto non importa essere riusciti a posizionarsi in prima posizione, in quanto prima di noi ci saranno sempre gli annunci a pagamento. Di questo se ne sono accorti anche i grandi marchi che pur avendo il proprio brand in prima posizione nella ricerca organica, sono oggi costretti a pagare Google per apparire realmente primi, sopratutto nelle ricerche da Mobile. Ovviamente i grandi marchi hanno la possibilità di far valere i propri diritti ed eliminare un po’ di concorrenza impedendo l’uso del proprio brand nelle ricerche a pagamento da parte di terzi.

Questo ovviamente non è alla portate dei piccoli ecommerce, dove come ulteriore conseguenza di questo cambiamento di abitudini da parte degli utenti, pure i costi delle Campagne Google Ads sono aumentati, il costo infatti è un’asta e più sono coloro che vi partecipano e più sarà oneroso apparire nelle prime posizioni pagando il motore di ricerca.

Non è una rarità che un cliente mi dica che prima investiva una decina di euro al giorno, era nelle prime posizioni e riceveva conversioni, oggi con la stessa cifra non ottiene più nulla. La questione è semplice se prima erano in in pochi, i prezzi dell’asta per quelle parole chiave erano bassi. Si tratta della regola della domanda e offerta, le posizioni nella prima schermata sono poche e più è alto il numero di commercianti che vogliono occupare quelle posizioni e più alto sarà il costo, malgrado la resa rimanga invariata. Ovvero si dovrà investire di più per avere lo stesso numero di conversioni. Ne consegue che oggi, non possiamo più improvvisarci ed è necessario pianificare le campagne di Web Marketing, affidandosi a dei professionisti e utilizzando più canali dai Social alle campagne Ads, oltre all’ottimizzazione SEO, che malgrado tutto rimane vitale per il buon successo di un ecommerce.

Il successo di un ecommerce dipende da cosa succede prima  e dopo quel click su “acquista” da parte del cliente

Come per un negozio fisico dove non è certo il mobilio e l’insegna a permetterci di avere successo, sicuramente può aiutarci una buona posizione (che comunque avrà un costo d’affitto maggiore), ma necessiteremo di investire in pubblicità, e i costi saranno rapportati sempre a quando investirà la nostra concorrenza. Analogamente per un ecommerce, l’ottimizzazione SEO può essere vista come una buona posizione, per esempio la presenza in una via trafficata o in un centro commerciale di un punto vendita tradizionale, ma oggi non è più sufficiente per avere successo.

Purtroppo c’è chi si avvicina al commercio online pensando che basti investire nella sola costruzione dell’e-commerce, non c’è nulla di più sbagliato, non si può sperare di avere successo investendo nell’attività in un anno quello che i concorrenti spendono in una settimana. Non era così nemmeno alle origini, quando nel commercio online non ci credeva nessuno, quando i costi erano molto inferiori e le possibilità di crescita infinite. Colossi come Amazon sono nati in quel periodo, ma hanno investito risorse, inventato e ottimizzato il sistema di gestione degli ordini, dal più piccolo particolare del packaging ai movimenti e passaggi necessari per spedire a casa dei clienti i prodotti ordinati. Perché è prima e dopo quel click su “acquista” fatto sul tuo ecommerce che fa la vera differenza.

Eppure sono sicuro anche gli esercenti arrivati a leggere fino a qui, nella maggioranza dei casi, preparano l’ordine riciclando la prima scatola del fornitore che capita e in completa anarchia, senza nessuna pianificazione e ottimizzazione. E così senza pianificazione conducono o fanno condurre le loro campagne di Web Marketing.

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