Il Decreto Maggio e la detrazione fiscale: ecco di cosa si tratta
Il mese di maggio ha portato con sé moltissime novità e una di queste riguarda le detrazioni fiscali previste dal Decreto Maggiore. Di fatto, questo tipo di novità porterà gli italiani a poter eseguire una ristrutturazione completa delle loro abitazioni gratuitamente, purché tutti i lavori vengano svolti con un occhio di riguardo al fattore ecologico. Tale Decreto deve comunque essere ancora approvato e probabilmente lo sarà come una misura di sostegno al campo dell’edilizia.
Stando a quanto prevede ora il testo di questo Decreto, il credito d’imposta finalizzato alle ristrutturazioni potrà essere ceduto senza problemi alle banche, alle ditte edili oppure alle aziende assicurative.
Quali sono i lavori ammessi?
Attalmente la proposta relativa all’ecobonus al 110% non rappresenta che una piccola bozza. Risulta, quindi, abbastanza prematuro stilare una completa lista di tutti i lavori che potranno essere detratti, così come di quelli che, invece, non possono essere finanziati.
Ciononostante, già oggi si hanno comunque varie informazioni in merito a tutto ciò che riguarda i lavori di risparmio energetico, i quali saranno sicuramente detraibili. Bisogna comunque comprendere quale sarà il perimetro edile nel quale saranno eseguiti i lavori di questo genere. Per esempio, tra i vari interventi detraibili non bisogna dimenticarsi di tutto ciò che riguarda i vari lavori per l’adeguamento antisismico, per l’installazione dei pannelli fotovoltaici sull’abitazione oppure sul risparmio energetico.
Bisogna comunque ricordarsi che di base il Decreto Maggio sembra orientato a finanziare non solo i lavori di grandi dimensioni. Da questo deriva che si potrà usufruire della detrazione su tutti i lavori di ampia entità, come l’adeguamento delle norme antisismiche e la sostituzione delle vecchie caldaie a gasolio.
Ecobonus al 110%: i lavori non ammessi
Con una grande probabilità si può già parlare dell’esclusione dalla possibile detrazione dei vari lavori che sono stati contemplati nell’ecobonus targato 2020. Questo perché erano attivi ben prima dell’emergenza legata al Covid19 e non ci sono motivazioni valide per permettere delle ulteriori detrazioni. Quindi, difficilmente si potrà beneficare della maxi detrazione prevista dal Decreto Maggio per eseguire dei piccoli lavori, come il rifacimento degli infissi oppure delle finestre nella propria abitazione. Per questi valgono le regole del Decreto 2019, che prevede delle detrazioni di entità variabile tra il 65% e il 50%. Tra tutti i lavori detraibili grazie alla precedente versione dell’ecobonus bisogna ricordarsi di:
- la realizzazione di schermature solari;
- la sostituzione delle finestre con gli infissi;
- l’acquisto di caldaie a biomassa e anche a condensazione, purché tali abbiano la classe energetica A;
- i vari interventi di coibentazione;
- l’installazione delle pompe di calore e dei building automation systems;
- l’installazione dei vari collettori solari utili per produrre l’acqua calda (questi s’iscrivono perfettamente anche nell’ottica ecologica prevista dal Decreto Maggio);
- l’installazione delle scaldacque a pompe di calore.
Saranno ammessi anche dei vari ulteriori interventi per tutto ciò che concerne principalmente i lavori condominiali. Il Decreto Maggio, difatti, oltre a prevedere la maxi detrazione fiscale con tanto di ecobonus al 110%, prevedere anche tutta una serie di contributi per i lavori di condominio e per coloro che abitano nelle zone ad alto rischio sismico. Nel caso dei condomini si potrà usufruire del bonus di rifacimento delle facciate, con una detrazione del 90%. Quest’ultimo sarà quasi sicuramente incluso anche nel Decreto Maggio e rientrerà, quindi, nell’ecobonus al 110%.
In conclusione si può dire che nella lista non saranno compresi tutti gli interventi, ma per sapere comunque quali sono gli interventi più importanti non si potrà far altro di attendere il testo definitivo del Decreto Maggio.
Quando inizia l’ecobonus al 110%?
Nonostante il testo definitivo del Decreto Maggio debba comunque essere definitivamente approvato, è già sicuro che l’incentivo, in ogni sua possibile forma, partirà dal 1 luglio 2020 e si potrà usufruire di questa possibilità fino alla fine del 2021. Non ci dovrebbero essere modifiche alla durata del bonus, in quanto solitamente ogni anno porta con sé un decreto nuovo e quindi già a partire dal prossimo le condizioni potrebbero ampiamente cambiare (anche in virtù della situazione relativa alla gestione del coronavirus).
In cosa consiste l’ecobonus?
Accedendo a questa possibilità si può usufruire del diritto alla riduzione delle imposte per lo Stato che sono pari al valore in percentuale dell’incentivo vero e proprio. Tale ecobonus viene sempre spalmato su un totale di 10 rate per 10 anni per il totale speso pari all’importo stesso. Per esempio, qualora l’importo detratto fosse pari a 100.000 euro, ogni 10 mesi si potrà godere di una detrazione pari a 10 mila euro ad anno per 10 anni.
Le novità in questo caso sono ben due. Innanzitutto bisogna considerare che il valore dell’ecobonus pari al 110% è uno dei più grandi della storia. Un ecobonus di questo genere non si era praticamente mai visto. Il 110% significa che la somma totale che sarà detratta sarà persino superiore alla somma spesa. A sua volta questo non solo significa che si potrà eseguire l’intervento in maniera del tutto gratuita, ma che addirittura si potrà risparmiare più della cifra spesa.
La seconda grande novità che vale la pena di considerare riguarda il credito d’imposta. Quest’ultimo, come già accennato, potrà essere fornito agli intermediari finanziari, alle associazioni assicurative e alle banche. Si tratta di una possibilità che fino a poco fa era garantita solo a una ristretta cerchia di persone e che oggi, invece, è stata allargata a tutte le famiglie che si trovano in difficoltà e non possono pagare l’intervento da sole. Altresì, il credito d’imposta disponibile può anche essere ceduto direttamente all’azienda che si occupa della realizzazione dei lavori. E l’impresa potrà infine rivolgersi direttamente al fisco per incassare il credito. Per questo non si dovrà nemmeno sostenere alcuna spesa inizialmente, in quanto il relativo credito potrà essere usato direttamente dalle aziende che si occuperanno di eseguire il lavoro di ristrutturazione.
Il Decreto Maggio non prevede alcun tipo di limite alla circolazione del credito d’imposta, che le aziende successivamente potranno rivendere ad altre imprese, agli istituti bancari oppure alle compagnie assicurative. La mancanza di limiti nella circolazione del credito d’imposta fa sì che si tratti di un’ottima possibilità per eseguire una ristrutturazione completa a zero costi.
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