LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO NAZIONALE E INTERNAZIONALE
Indice
Dopo aver brevemente introdotto gli oggetti della tutela in materia di copyright, non resta che elencare gli estremi normativi. Gran parte della disciplina è contenuta nel regolamento della Legge 633 del 1941, riguardante la protezione del diritto d’autore e di altri diritti essenziali connessi all’esercizio dello stesso. Sono presenti, inoltre, delle disposizioni più generiche, ma comunque fondamentali, nel codice civile, che vanno dall’articolo 2575 al 2583.
La legge 633 ha subito delle modifiche nel corso degli anni, con lo scopo di integrare la normativa nazionale in linea con la rilevante azione riformatrice avviata dal legislatore europeo in questo ambito. Le direttive di particolare importanza sono:
– D. 93/98/CEE che prevede disposizioni che mirano ad armonizzare il tema della durata di protezione derrivante per il diritto d’autore, attuata dal decreto legislativo 154 del 1997;
– D. 2001/29/CEE, inerente i diritti connessi alla società dell’informazione, attuati dal decreto legislativo 68 del 2003;
– D. 2019/790/CEE, il più recente, ancora in fase di recepimento. Tale disposizione riguarda invece, i diritti connessi nel mercato unico digitale, contenente alcune modifiche alle direttive sopra citate.
Oltre alla normativa nazionale, è necessario precisare che l’ambito di disciplina del copyright trova regolamentazione anche a livello internazionale. Le più importanti stipulazioni comprendono:
– Il Trattato della convenzione di Berna per la protezione delle opere letterarie ed artistiche, stipulato nel 1886 e reso esecutivo a livello nazionale con legge nel 1978;
– Il TRIPs, cioè The agreement on Trade Related aspects of Intellectual Property rights;
– Il Trattato OMPI inerente il diritto d’autore, che è stato stipulato a Ginevra nel 1996.
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