Le misure imposte recentemente per arginare gli effetti del nuovo Coronavirus e che siamo obbligati a seguire hanno permesso di cambiare in maniera profonda e temporanea tutte le nostre abitudini, comprese quelle d’acquisto. La quarantena forzata e lo smart working, infatti, hanno costretto le persone a vivere una vita più sedentaria e casalinga. È stato possibile leggerne gli effetti sui consumi grazie ad un’indagine condotta da Nielsen sulle vendite online, con relativi dati confermati dall’IRI.
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I negozi fisici, chiusi, non a caso, hanno dovuto anch’essi adattarsi a tutte le misure restrittive imposte dai governi in tutto il mondo, cercando allo stesso tempo un modo per guadagnare comunque ed evitare una crisi depressiva che avrebbe colpito il mondo intero. Perfino i negozi più piccoli, e le farmacie che precedentemente erano meno propense ad utilizzare questi canali, hanno dovuto riadattarsi a questo nuovo mondo che già prima era sempre più in sviluppo.
Dunque, di seguito vediamo quali sono i dati presentati dall’IRI e le categorie che maggiormente hanno beneficiato di questo boom di vendite online.
I dati della ricerca IRI
La ricerca IRI si è soffermata sulle vendite dei prodotti di largo consumo tramite il canale e-commerce e fa riferimento a dati giornalieri. Il periodo che prendiamo in esame riguarda la settimana tra il 17 e il 23 febbraio. Si tratta di un periodo in cui all’effetto incrementale sul sell-out del canale fisico in Veneto, Lombardia ed Emilia si è andato ad aggiungere anche un picco molto rilevante delle vendite e-commerce nelle stesse zone. Prima di evidenziare i dati ricordiamo che IRI è il leader mondiale nelle informazioni di mercato e raccoglie regolarmente i vari dati relativi alle vendite nel largo consumo, compreso il retail e lo shopper.
Negli ultimi mesi il canale si era assestato attorno al 40% per poi vedere un aumento del 58,3% delle vendite online, sia per i retailer solo online che per quelli con negozio fisico, durante la settimana in cui continuava a crescere sempre più il timore di un’espansione in Italia del coronavirus.
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Grazie a questi dati è stato possibile distinguere due dinamiche molto importanti per i consumatori: la prima è sicuramente l’emergenza da panico del week end che si è registrata soprattutto nelle prime fasi delle restrizioni; la seconda invece riguarda la completa sostituzione del servizio a casa a favore del click and collect, ovvero del ritiro dell’ordine presso un punto vendita prescelto dal consumatore stesso.
La seconda dinamica è determinata dal fatto che il consumatore era particolarmente ansioso di recuperare le cose ordinate il più presto possibile e per questo hanno optato per il ritiro presso il punto vendita.
Questi tassi di incremento sono davvero sopra ogni aspettativa e sono anche apprezzabili dal punto di vista sociale. Ciò, infatti, significherebbe che la maggior parte delle persone ha preferito acquistare online piuttosto che uscire per fare la spesa, in modo da ridurre ulteriormente le possibilità di contatto.
Facendo un confronto con i dati relativi al 2019, possiamo dire che i carrelli dei negozi online hanno visto una crescita pari al 205,4%, vedendo un incidenza di oltre il 14% del totale vendite.
Contrariamente a quanto si possa pensare, i prodotti acquistati non riguardano solo i generi alimentari, ma anche i prodotti legati alla cura della persona e della casa. Passiamo, infatti, dagli alimenti ai detersivi, comprendendo anche la cura del corpo maschile e femminile per poi arrivare fino al bricolage.
Dunque, pare che avendo più tempo a propria disposizione, le persone hanno deciso di dedicarne di più a loro stessi e soprattutto di dedicarsi a lavori casalinghi lasciati in sospeso per troppo tempo.
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I prodotti prediletti sono stati rasoi per la barba e strumenti per aggiustare l’acconciatura dei capelli per il mondo dei maschi, mentre le donne hanno acquistato perlopiù prodotti per cerette e tinture. Tutto ciò, come è ben evidente, per ovviare al problema della chiusura di parrucchieri, barbieri e centri estetici.
Forte di questi dati e di ricerche analoghe che mostrano come molti cittadini che prima dell’emergenza non usavano servizi online, hanno cominciato ad utilizzarli e sicuramente continueranno a farlo anche a emergenza terminata, la comunità PrestaShop ha lanciato l’iniziativa #RestartFromHome per aiutare gli esercenti e le imprese ad aprire un proprio canale di vendita online.
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La mia ditta online permette di conoscere di più sui metodi di digitalizzazione dell’impresa italiana, delle nuove frontiere in campo di tecnologia e della promozione delle stesse.